12 luglio 2015 – Settima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Giosuè, già collaboratore di Mosè, è incaricato da Dio di introdurre il popolo eletto nella terra promessa. Ciò avviene non senza contrasti con i popoli circostanti e non con le sole forze umane: così fenomeni atmosferici, quali violenti temporali, grandine e una sorta di eclisse solare, sono interpretati come il sostegno di Dio a favore del suo popolo.

“Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” si chiede l’apostolo Paolo rileggendo la storia del popolo ebraico, cui lui stesso appartiene. Gesù assicura infatti che il suo legame con noi, nonostante le prove da affrontare, sarà indissolubile: “Coraggio! Io ho vinto il mondo!”. Nell’Eucaristia Egli ci fa già dono, ogni volta, della sua gloria e della sua pace.

don Paolo

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5 luglio 2015 – Sesta Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Lo Spirito santo conduce sempre alla conoscenza di Dio, ma in questo rapporto è decisivo Gesù, come egli stesso afferma oggi nel Vangelo: “Nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e quelli a cui il Figlio lo fa conoscere”. Il mistero nascosto, mostrato ad Abramo e a Mosè attraverso segni e promesse, è comunicato pienamente in Gesù.

E’ Lui il volto e il cuore di Dio e nella sua umanità noi possiamo scoprire la bellezza e la sensibilità del Padre che ci sostiene in ogni fatica, rendendola più lieve, e che ci indica uno stile di vita centrato sull’umiltà e sulla dedizione. Avvicinandoci di nuovo al “roveto ardente” dell’Eucaristia lasciamoci pervadere dalla sua presenza: “Io sono con te!”.

don Paolo

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28 giugno 2015 – Quinta Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Abramo è il padre di quanti il Creatore chiama a collaborare in una storia di salvezza che attraversa il tempo e della quale anche noi siamo partecipi. La fede, intesa come ubbidienza e disponibilità, è la risposta umana che permette il patto di alleanza tra Dio e il suo popolo, voluto fin dagli inizi come “moltitudine di nazioni”, cioè senza divisioni.

Lo stesso patto ripropone Gesù alle persone del suo tempo, rivelandosi apertamente come luce per la vita. Ma “sebbene avesse compiuto grandi segni davanti a loro, non credevano in lui” annota l’evangelista Giovanni. Lasciamo dunque che la chiamata che Dio ci rinnova ad entrare nel suo progetto trovi in noi risposte di sintonia e di fedeltà.

don Paolo

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21 giugno 2015 – Quarta Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Dopo il racconto della creazione, che raccoglie il desiderio dell’uomo e della donna di una vita felice, continua il percorso di approfondimento che la liturgia ambrosiana ci sta proponendo sull’iniziativa divina. Emerge però il tema dell’estraneità nei confronti di Dio: l’uomo può rifiutare il suo progetto ed orientarsi ad una vita indipendente da Lui.

La parabola evangelica mette in rilievo l’importanza della risposta alla bella notizia di cui Dio ci fa partecipi, specialmente con la vita e l’amore del suo figlio Gesù. Entrati anche oggi liberamente al banchetto dell’Eucaristia, chiediamo il dono di un abito adatto, di gratitudine e di gioia, e la liberazione da ogni abitudine e freddezza.

don Paolo

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14 giugno 2015 – Terza Domenica dopo Pentecoste (anno B)

L’amore che unisce la coppia è il coronamento della creazione di Dio, su cui abbiamo meditato la scorsa domenica. C’è un rimando reciproco in tutta la Rivelazione tra la comunione con Dio e con il prossimo. La coppia umana, nella sua bellezza e fragilità, richiama palesemente inoltre l’Alleanza nuova e definitiva tra Cristo e la Chiesa.

Gesù invita a ritornare spesso al progetto di Dio e quindi alle ragioni di unità che stanno all’origine di ogni coppia. La nostra preghiera si volge oggi ai cristiani impegnati nella vocazione familiare, alle famiglie più provate ma anche alle altre forme di unione tra uomo e donna, perché siano ricomprese alla luce del pensiero e dell’esempio di Cristo.

don Paolo

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7 giugno 2015 – Seconda Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Dopo le grandi solennità della Pentecoste e della santa Trinità, la liturgia ambrosiana ci invita a rileggere la storia dell’Alleanza tra Dio e il suo popolo, cominciando da capo, cioè dalla creazione. L’opera provvidenziale di Dio è ancora e sempre in atto attraverso la grazia dello Spirito santo che agisce dove incontra la nostra disponibilità.

La storia di ogni persona e di ogni chiamata entra a pieno titolo in questo progetto vasto e puntuale, straordinario ma possibile solo con la nostra collaborazione. Rinnoviamo dunque il proposito di mettere la volontà di Dio al primo posto nella vita, senza fidarci troppo dei nostri ragionamenti, trascurando così la verità e la gioia del Vangelo.

don Paolo

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31 maggio 2015 – Prima Domenica dopo Pentecoste – Santissima Trinità

Nella professione di fede, noi affermiamo che lo Spirito “procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato”. Sono espressioni abituali, che scorrono veloci sulle nostre labbra, ma dal significato profondo, che oggi – solennità della santissima Trinità – siamo chiamati a riconoscere e ad approfondire.

Dio procede incessantemente verso di noi, continua instancabilmente a venirci incontro e a favorire il legame con Lui, mediante l’umanità esemplare di Gesù e l’azione discreta e potente dello Spirito santo. Facendo memoria del Battesimo con il rito dell’aspersione, accogliamo lietamente il proposito di Dio: stabilire in ciascuno di noi la sua dimora.

don Paolo

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24 maggio 2015 – Solennità di Pentecoste (anno B)

Sarebbe riduttivo pensare che lo Spirito santo sia disceso nel mondo solo dopo la Pasqua del Signore Gesù. La sapienza e l’amore di Dio contiene tutta la sua opera, dalla creazione all’Incarnazione e dalla Chiesa apostolica al compimento del regno di Dio. Il salmo responsoriale infatti oggi ci ricorda che “del tuo Spirito, Signore, è piena la terra”.

Lo Spirito santo è Colui che ci guida e ci difende, ci invita a cercare l’armonia e ci conduce verso l’Invisibile. Noi siamo chiamati a scorgerne i segni e i frutti per diventare sempre più docili nell’assecondarlo oltre le nostre logiche. Stimolati anche da EXPO, chiediamo che cresca nel popolo Ambrosiano la stima e l’accoglienza per tutte le fedi e le culture.

don Paolo

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17 maggio 2015 – Domenica dopo l’Ascensione (anno B)

La festa della nostra comunità di sant’Apollinare si colloca quest’anno tra l’Ascensione del Signore e la Pentecoste, sorgenti di quella “Chiesa in uscita” che tanto sta a cuore a papa Francesco. Siamo dunque sollecitati a ravvivare insieme la memoria del passaggio di Gesù, sempre con noi, e a spargere ampiamente il seme fecondo del Vangelo.

Al Signore glorioso chiediamo la grazia di valorizzare quello che ci unisce, superando ogni frammentazione tra noi, e di riuscire a condividere, in chiesa e fuori, le immense risorse di vita che Lui ci affida. La nostra appartenenza lieta e consapevole diventi un segnale umile ma evidente per tutti della Verità che ci fa vivere.

don Paolo

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10 maggio 2015 – Sesta Domenica di Pasqua (anno B)

“Io ti sono apparso per fare di te un mio servitore. Tu mi renderai testimonianza dicendo quello che hai visto e proclamando quello che ti rivelerò ancora”: in queste parole è racchiusa la folgorante chiamata di Paolo da persecutore ad apostolo, come egli stesso racconta. Dio lo cerca non per umiliarlo ma per chiamarlo ad una vita nuova e utile.

L’incontro con Gesù sulla via per Damasco è quindi per l’Apostolo come una morte e una risurrezione, è la sua Pasqua. Lo Spirito santo, grazie alla docilità che troverà in lui, potrà agire liberamente per la fede e la gioia di tante comunità. Anche ad ognuno di noi il Signore risorto rinnova in questo tempo pasquale la sua chiamata e i suoi doni di grazia.

don Paolo

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