18 giugno 2017 – Seconda Domenica dopo Pentecoste (anno A)

Il sapiente Siracide, poco tempo prima di Cristo, rilegge il disegno creativo di Dio e il rilievo dato all’essere umano, testimone e beneficiario delle sue meraviglie: “Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare. Li riempì di scienza e di intelligenza e mostrò loro sia il bene che il male”.

Le creature più amate però non sono state spesso capaci di entrare in sintonia con il progetto di Dio, arrivando talora – scrive san Paolo – ad essere “arroganti, presuntuosi e insensati”. Gesù, che è via, verità e vita, ci istruisce sul dare valore ad ogni persona e occasione con la creatività e la fiducia dell’unico Padre.

don Paolo

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11 giugno 2017 – Santissima Trinità (anno A)

Contemplare la fedeltà di Dio, che dalla divina paternità procede nella solidale umanità di Gesù e nella efficace presenza dello Spirito, è quanto ci propone oggi la liturgia, oltre il tempo pasquale e come premessa per riconoscere che il suo progetto abbraccia, pur nella diversità di persone e di avvenimenti, ogni epoca.

Dio viene incontro, attira, suscita stupore e si rivela a Mosè come l’infinito Presente, che conosce le sofferenze e le necessità e che coinvolge per dare futuro e vita. Gesù e lo Spirito completano la rivelazione con la visibilità e con la certezza che Dio non ritiene nessuno inadeguato o escluso.

don Paolo

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4 giugno 2017 – Solennità di Pentecoste (anno A)

Ecco il giorno dello Spirito! Nella scia di Gesù, delle sue parole e dei suoi gesti, noi umilmente proseguiamo la sua presenza nel mondo, certi di una comunione incondizionata e ininterrotta: “il mondo non mi vedrà più, voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete e saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi”.

La Pentecoste non è un avvenimento circoscritto e passato, bensì un dono ricorrente e inesauribile nel cammino della Chiesa: lo Spirito sempre ci conferma, ci accompagna e ci precede. Nella splendida pienezza del tempo pasquale, imploriamo da Lui docilità e franchezza nel realizzare la missione che ci è affidata.

don Paolo

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28 maggio 2017 – Settima Domenica di Pasqua (anno A)

Compiuta l’ascensione del Signore Gesù, si apre il tempo – tuttora in corso – della testimonianza, nella certezza che Lui è fedele alla promessa di accompagnarci ogni giorno, fino al suo ritorno. Il Risorto, vivente per sempre, cammina realmente accanto a noi come con i due discepoli delusi che tornavano a casa.

Egli ci trasmette fiduciosamente desideri di futuro e di pienezza e quel Pane della vita, l’Eucaristia, che ci sostiene nella debolezza e che ci rende degni e capaci di proseguire la missione che è sua. “Non perdiamoci d’animo – raccomanda perciò san Paolo – ma annunciamo e serviamo Gesù”, con gioia e in ogni occasione.

don Paolo

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21 maggio 2017 – Sesta Domenica di Pasqua (anno A)

La Chiesa si raduna nella memoria di Gesù: intorno alla Parola e all’Eucaristia si ricreano senza fine legami di comunione secondo la volontà di Dio. Oggi in particolare, nella festa della comunità parrocchiale, siamo invitati a riconoscere un progetto divino che supera ampiamente il ritrovarci per abitudine o per comodità.

Nella gioia di una “famiglia di famiglie”, qual è anche questa parrocchia, il Signore ci garantisce la presenza del suo Spirito, che infonde pace e fiducia, istruisce la fede secondo gli insegnamenti ricevuti, ci aiuta a ricordare e a sperare mentre andiamo incontro al mondo, per portare e compiere in esso i desideri di Dio.

don Paolo

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14 maggio 2017 – Quinta Domenica di Pasqua (anno A)

Chi mi ama veramente, conosce la mia parola e la mette in pratica… La parola che voi udite non viene da me, ma dal Padre che mi ha mandato”. La continuità tra il Padre, Gesù e noi è garantita dalla lieta e operosa fedeltà alla Parola, capace di generare legami profondi e duraturi senza trascurare nessuno e nulla.

La fede infatti è una convinta ubbidienza, che siamo chiamati ad esercitare “senza tante discussioni e senza lamentele”, all’imprevedibile novità del Vangelo: grazie al consenso offerto a Dio saremo utili alla vita di chi incontriamo. Ci conceda lo Spirito santo di rendere stabile la Parola in noi e noi nella Parola.

don Paolo

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7 maggio 2017 – Quarta Domenica di Pasqua (anno A)

Un vero discepolo si propone non solo di contemplare, ma di imitare Gesù, ossia di attraversare la vita come Lui, di condividere il suo pensiero, i suoi sentimenti e la sua sollecitudine per quanti gli sono affidati. Il cristiano autentico vive nell’offerta di sé, costante ma sempre nuova, per amore e senza condizioni.

Siamo così portati a considerare la nostra vocazione – data a ciascuno di noi da Dio insieme alla vita – alla luce dell’esempio di Gesù, il pastore bello che si offre totalmente e a cui la vita è restituita. Vogliamo ispirarci a Lui per rinnovare la stupenda esperienza di avere cura dei fratelli, sapendoci custoditi dal Padre.

don Paolo

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30 aprile 2017 – Terza Domenica di Pasqua (anno A)

“Avete ricevuto lo Spirito santo quando siete venuti alla fede?”: riguarda anche noi il quesito che san Paolo rivolge ad alcuni battezzati. Sappiamo che lo Spirito ci è stato donato, ma non lo conosciamo e non lo invochiamo, finendo così per vivere come cristiani autonomi, che presumono da soli che cosa e come fare.

In questa festa pasquale riceviamo, invece, un motivato invito a cercare lo Spirito, che ci riporta sempre a Gesù risorto e vivente, legame eterno tra Dio e l’uomo. Lo Spirito santo ci garantisce la vittoria sulla sfiducia, che è “il peccato del mondo”, e l’adeguamento progressivo della nostra esistenza a quella di Cristo.

don Paolo

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23 aprile 2017 – Seconda Domenica di Pasqua, detta “della Divina Misericordia” (anno A)

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Domenica di Pasqua

Non mi trattenere… ma va’ dai miei fratelli e di’ loro…”: così Gesù risorto replica alla tristezza del pianto e all’abbraccio affettuoso di Maria Maddalena. Anche noi ci sentiamo coinvolti, come lei, nell’impegno che la vittoria della vita sul potere della morte illumini ogni vicenda e persuada quanti avviciniamo.

Pasqua è la festa della liberazione non solo dalla morte ma anche da una fede privata, cioè nascosta in noi e orientata ad ottenere benefici. Il credere la Pasqua invece è dinamico, nuovo e creativo, affidato ad ogni discepolo che viene inviato affinché ovunque risuoni incessante il gioioso annuncio: “Ho visto il Signore!”.

don Paolo

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