Carlo Maria Martini

Martini

 

Nel quarto anniversario della riappacificazione tra il credente e il non-credente che erano in lui…..

«E mi sono riappacificato con l’idea di morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremo mai a fare un atto di piena fiducia. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre un’uscita di sicurezza. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente. Di Dio»

PS: ricorda il il documentario “Carlo Maria Martini profeta del Novecento”, realizzato per il quarto anniversario della morte da Antonia Pillosio e Giuseppe Sangiorgi, per la serie “Italiani”, in onda martedì 6 settembre alle 21.30 su Rai Storia.

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Le celebrazioni della Confermazione e Prima Eucaristia con i nostri ragazzi

Domenica 24 Gennaio e Domenica 7 Febbraio abbiamo celebrato, con i nostri ragazzi di Prima Media, i Sacramenti della Confermazione e Prima Eucaristia.

24 gen 2016

7 feb 2016

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Capodanno 2015 – chi ben comincia …

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Davanti al Padre, che è la sorgente della mia vita e il mio traguardo, davanti al dramma dí un destino che è giocato una volta per tutte, davanti ai sì e ai no che decidono della mia sorte eterna, ci sto io, non il gruppo, la classe, la comunità. Non sono solo perché lo Spirito domanda in me e per me ciò che io non so chiedere e il mio Salvatore mi sta accanto, mi avvince a sé, mi partecipa i suoi sentimenti filiali. Ma nessuno può sostituirmi in questa impresa.

(C. M. Martini – La dimensione contemplativa della vita)

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L’Arcivescovo incontra il Decanato Baggio

24786-angelo-scolaSabato 22 Novembre alle ore 18 – ci si trova alle 17.30 – il cardinale Angelo Scola celebrerà la Messa in Chiesa Parrocchiale.
(leggi l’articolo su Milano7 – Avvenire)
(vedi la pagina sul sito della Diocesi)

AGGIORNAMENTI:
vedi la pagina sul sito della Diocesi

      ascolta la registrazione della celebrazione

Nel mese di Gennaio di quest’anno il segretario del nostro Arcivescovo mi disse che era intenzione del Card. Scola celebrare e incontrare le comunità del nostro decanato di Baggio con una celebrazione eucaristica il 22 Novembre in Sant’Apollinare. Sono passati diversi mesi da allora e questa data segnata a calendario nelle nostre comunità, diventa l’occasione per incontrare il Vescovo e incontrarci tra noi, riconoscere che c’è un cammino di Chiesa che pure nelle diversità di ogni parrocchia, si riconosce come cammino comune che insieme stiamo facendo.

E’ bello pensare che il Vescovo ci incontra e in un certo senso visita la nostra realtà. Nella Milano di oggi e di domani, la presenza delle nostre comunità parrocchiali, così capaci di incontrare le persone che ne fanno parte, dice un vissuto ecclesiale molto bello. Il Card. Scola, che dal 2011 è nostro Arcivescovo, saprà comunicarci quelli che sono i suoi desideri, il suo modo di vedere la Chiesa nella città, il suo desiderio espresso nella lettera scritta per l’inizio di questo nuovo anno pastorale “La comunità educante“, di mettere insieme tutti coloro che per impegno e per responsabilità hanno il compito di educare i più giovani e soprattutto indicare Colui che tutti vogliamo seguire e cioè Gesù.

Ascolteremo le sue parole, trovandoci in Sant’Apollinare già per le 17.30, celebreremo con lui l’Eucaristia, ma soprattutto ci incontreremo insieme per poi riprendere il cammino bello che cerchiamo di vivere insieme in questo tempo e in questa città dove siamo chiamati da cristiani a testimoniare l’amore di Gesù per ogni uomo.

don Alberto Lesmo, parroco di Muggiano e decano del Decanato Baggio

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Avvento… tempo di attesa

TramontoCaveJajaEugenioMaganiGesù, tu che sei venuto nel mondo
nascendo dalla Vergine Maria,
tu che vieni a ogni istante nella mia vita
e nella vita di ciascun uomo e di ciascuna donna,
tu che busserai amichevolmente alla mia porta
anche nel momento della morte,
un giorno ritornerai
per porre fine a questo tempo
che siamo chiamati a vivere
come dono prezioso di Dio,
anticipo e preludio della benedizione eterna.

Fa’ che possiamo desiderare il giomo del tuo ritomo,
quando la finitezza della creazione
lascerà il posto a nuovi cieli e nuova terra
e saremo tutti insieme
nell’infinita beatitudine della Trinità santa.

Per sempre. Amen.

C.M. Martini – Milano, 6 agosto 1992 – Festa della trasfigurazione del Signore

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Sabato 15 novembre sette nuovi diaconi permanenti

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Sabato 15 novembre, alle 17.30, in Duomo, saranno ordinati sette nuovi diaconi permanenti, tra i quali il nostro parrocchiano Pietro. A chi volesse partecipare consigliamo di trovarsi in Duomo per le 17 (l’intera celebrazione è trasmessa sul canale 664 di Telenova o in streaming sul sito internet www.chiesadimilano.it)

Leggi l’articolo su Milano7 di Avvenire

Domenica 16 Novembre ci sarà la Messa unificata alle 10.30 in Chiesa parrocchiale (non ci sarà quella delle 11.30 né quella delle 10.30 in Chiesa vecchia). Seguirà un rinfresco in Oratorio, a cui occorre iscriversi in ufficio parrocchiale.

AGGIORNAMENTO: leggi la pagina dedicata sul sito della Diocesi

 

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Un augurio per l’anno nuovo

MartiniCappello2005Lettura del libro dei Numeri  6, 22-27
In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore / e ti custodisca. / Il Signore faccia risplendere per te il suo volto / e ti faccia grazia. / Il Signore rivolga a te il suo volto / e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2, 5-11
Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: / egli, pur essendo nella condizione di Dio, / non ritenne un privilegio / l’essere come Dio, / ma svuotò se stesso / assumendo una condizione di servo, / diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, / umiliò se stesso / facendosi obbediente fino alla morte / e a una morte di croce. / Per questo Dio lo esaltò / e gli donò il nome / che è al di sopra di ogni nome, / perché nel nome di Gesù / ogni ginocchio si pieghi / nei cieli, sulla terra e sotto terra, / e ogni lingua proclami: / «Gesù Cristo è Signore!», / a gloria di Dio Padre.

Lettura del Vangelo secondo Luca 2, 18-21
In quel tempo. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Estratto dell’omelia di Carlo Maria Martini del 1 Gennaio 2009 (Gallarate):

Ogni religione e ogni cultura celebra solennemente l’inizio dell’anno. È uno dei modi di santificare il tempo, cioè di riconoscere che nel tempo siamo contenuti e che esso è opera di Dio. La celebrazione dell’inizio dell’anno è quindi un modo con cui si esprime la nostra dipendenza da Dio. Tale carattere sacro dell’inizio dell’anno resta, almeno come nostalgia, anche nelle culture per cui il tempo non ha più alcun rapporto con il divino. Rimane cioè una sorta di fascino all’inizio di ogni nuovo anno, un fascino a cui nessuno può sottrarsi, fosse anche solo per fare qualche buon proposito, come i bambini che, quando ricevono un quaderno nuovo, esprimono la volontà di non sporcarlo mai più con una macchia.
Se ogni religione o cultura celebra solennemente l’inizio dell’anno, i tempi di tali celebrazioni sono assai diversi, anche se tutti si accordano in qualche modo sulla sua ripetizione al completamento di un anno solare … le letture di oggi vanno dunque lette applicandole a noi che iniziamo questo nuovo anno dell’era cristiana.
La prima lettura richiede anzitutto la benedizione di Dio, con le belle parole con cui si benediceva il popolo in Israele da tempo immemorabile. Per tre volte si ripete il nome del Signore, nella sua forma più arcaica e misteriosa, impronunciabile (JHWH): “Ti benedica il Signore e ti custodisca; il Signore faccia splendere su di te il suo volto; il Signore ti conceda pace!”. Possiamo leggere oggi questa invocazione come trinitaria e chiedere perciò che il Dio uno e trino sia al principio di ogni nostra azione. La terza invocazione, in particolare, chiede il dono della pace, ed è a partire da qui che i papi, da Paolo VI in avanti, hanno dichiarato il primo giorno di ogni anno giornata della pace: rivolgono perciò a tutti gli uomini di buona volontà un messaggio …
In secondo luogo chiediamo a Dio, nella lettera e nello spirito della seconda lettura, di comprendere il senso della povertà di Gesù che “non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso”. Qui la povertà non è solo qualcosa da combattere … Si tratta invece di un tema nodale in tutta la Scrittura, che i secoli della tradizione cristiana si sono sforzate di approfondire. Lo stesso Concilio Vaticano II a un certo punto sembrava voler fare della povertà il proprio tema centrale, intendendo racchiudere tutto ciò che aveva da dire all’interno degli sviluppi e delle conseguenze di esso.  Parecchi non lo capirono, perché ritennero che questo tema fosse piuttosto settoriale o perché lo interpretavano in maniera esclusivamente sociologica. Ma in realtà, come ha mostrato bene un grande esegeta, Padre Dominique Barthélemy,  la povertà è un tema che pervade tutta la Scrittura e che ci permette di giungere in qualche modo fino alle profondità di Dio. E forse proprio la trascuratezza e l’incertezza riguardo a questo tema non hanno permesso al Concilio Vaticano II di raggiungere tutti i frutti che faceva sperare.  Di solito per l’anno che viene ci auguriamo successo, prosperità (anche materiale), riuscita negli affari, un buon posto di lavoro, una casa dignitosa per la nostra famiglia, eccetera. Tutto ciò può essere anche utile, ma dovremmo ritenere piuttosto che la tensione verso una reale povertà e un reale distacco fa parte della nostra felicità, è nel DNA del nostro benessere.
Una terza cosa poi, che possiamo chiedere per l’anno venturo, ci viene suggerita da cinque espressioni tratte dal vangelo di oggi: “tutti si stupirono., “Maria custodiva e meditava”, “i pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio”. E dunque i verbi: stupirsi, custodire, meditare, glorificare, lodare. Vogliamo chiedere e augurarci reciprocamente la capacità di stupirsi di fronte alle meraviglie di Dio, la capacità di custodire e meditare la parola di Dio, la forza e l’amore per lodare glorificare Dio in ogni evento della nostra vita, qualunque esso sia, affinché ogni giorno che passa ci mostri sempre più quest’abbondanza di amore, di grazia e di misericordia che avvolge ogni cosa e che sarà rivelata in pienezza nella vita eterna.

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