23 Giugno 2019 – Seconda Domenica dopo Pentecoste (anno C)

Avere memoria è una grazia che aiuta la vita perché permette di scorgere nel tempo vissuto le ragioni di speranza e di impegno per il futuro. A questo recupero ci sospinge la serie di domeniche dopo Pentecoste che oggi iniziamo, ripartendo dalle origini, ossia dalla creazione, cui “non c’è nulla da togliere e nulla da aggiungere”.

I passeri del cielo e i fiori più fragili e modesti sono i riferimenti che Gesù indica per rassicurare che nessuno è dimenticato o trascurato da Dio. Benché non manchino mai sofferenze di vario genere, esse vengono considerate da san Paolo come esperienze che generano convinzioni e scelte più confacenti al benefico progetto di Dio.

don Paolo

Qui le letture: https://spl.ink/letture_23062019

Partecipiamo alla preghiera: LA FIDUCIA SIA LA NOSTRA FORZA !

“Che cos’è l’uomo? Qual è il suo bene e qual è il suo male?” si chiede il Siracide, guardando la persona al centro delle realtà create. Concedici di saper ravvivare il dialogo con te, le tue attese per noi e di raggiungere le finalità che tu consigli. PREGHIAMO:

La creazione è adeguata affinché nessuno sia nell’affanno e nell’indigenza. Gli esperti dicono che l’acqua potabile e il cibo sarebbero sufficienti per tutti. Eppure di fame e di sete si muore. Liberaci dall’ingiustizia, dall’avidità, dall’accumulo e dagli squilibri. PREGHIAMO:

Nonostante il progresso e le conquiste in ogni campo, il presente sembra in preda a molteplici forme di sofferenza, in gran parte evitabili. Confidando nelle tue promesse, donaci di perseverare in atteggiamenti costruttivi e in prospettive positive. PREGHIAMO:

“Possa anche tu, Milano, sperimentare la gioia e il desiderio del convivere fraterno, tu che sei insieme di competenze e di solitudini, di fierezze e di miserie, di alleanze e di contrapposizioni!”. Si realizzi l’augurio del Vescovo nella festa del Corpus Domini. PREGHIAMO:

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