Immagini e suoni della festa

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 la registrazione della meditazione di giovedì sera con Angelo Reginato (qui trovi il sussidio)

Leggi qui il ringraziamento a don Vittorio preparato dal Consiglio Pastorale Parrocchiale

Qui trovi l’Informatore di Ottobre con l’intervista a don Vittorio

Leggi qui un articolo sulla Sagra e sulla Chiesa Vecchia pubblicato da Avvenire

L’housing sociale di Apollinare 1 – Alloggi protetti
(scarica il volantino – leggi l’articolo su Avvenire – senti l’intervista a Giulio Boati)

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Mandato a don Paolo e saluto a don Vittorio

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Domenica 20 Ottobre, ore 10.30, messa unificata di saluto e ringraziamento per don Vittorio

Domenica 10 Novembre, alle ore 16.00, messa per l’insediamento di don Paolo.
Sarà presente il vicario della zona di Milano, Mons. Carlo Faccendini

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Don Vittorio nella nuova parrocchia

Domenica 15 settembre, alle ore 10.30, nella parrocchia della Beata Vergine Addolorata In Morsenchio, solenne messa di accoglienza per don Vittorio.

Ecco alcune immagini della celebrazione:

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“Vi affido tutti al Signore” (At 20)

Nella nostra parrocchia Domenica 23 giugno al momento degli avvisi ho letto il seguente comunicato (

      ascolta il comunicato
):

Lunedì 17 giugno, Mons. Carlo Faccendini, vicario episcopale per la città, è intervenuto al nostro Consiglio pastorale parrocchiale per comunicare a nome dell’arcivescovo di Milano, Card. Angelo Scola, la notizia del mio trasferimento alla parrocchia della Beata Vergine Addolorata in Morsenchio, zona Forlanini, dove aiuterò il parroco che è da solo con un quartiere di circa 8 mila abitanti.

Sono trascorsi quasi tre, anni dal compimento del mio 75° compleanno, nel quale ogni presbitero è tenuto a rimettere il mandato nelle mani del Vescovo, per rendersi disponibile ad altro incarico. Come parroco della parrocchia di Sant’Apollinare in Baggio verrà nominato dal 1° settembre don Paolo Citran 59 anni, attualmente parroco nella parrocchia di San Gioachimo in Milano. E’ un nostro carissimo amico, sacerdote brillante, sapiente e affabile. E’ contento di ritornare nel quartiere Baggio a cui è molto affezionato, avendo lavorato come vicario parrocchiale negli anni scorsi alla Madonna della fede al quartiere Olmi. Mi ha raccomandato di sostenerlo con la preghiera, la vicinanza e si aspetta ovviamente tanta disponibilità e collaborazione.

Commentando la mia nomina con i miei confratelli ho comunicato che “mi sento promosso a coadiutore”, dato che non avrò più il mandato di parroco. Vivrò, a Dio piacendo, con tanta gratuità e avrò più tempo per meditare e pregare. Avverto tanta gratitudine per tutti voi e ringrazio sempre Dio che mi ha concesso di servire il suo popolo in questa comunità nella quale sono arrivato circa 13 anni fa, Natale 2000. Con serenità, gioia e dedizione voglio continuare il mio servizio nella nuova destinazione. Vi affido tutti al Signore e alla Beata Vergine Maria e confido cordialmente nella vostra vicinanza e nella vostra preghiera perché la nostra amicizia possa rimanere sempre schietta, fraterna, profonda e sincera.

Il testo di Atti 20, citato nel titolo riguarda il congedo di Paolo dai presbiteri della chiesa di Efeso. Mi ha sempre molto affascinato per la densità di relazione umana, tensione spirituale, condivisione profonda, coinvolgimento cordialissimo e colmo di affetto. Mi piace riproporre in questo frangente di avvicendamento, fatte ovviamente le debite proporzioni, la vicenda di Paolo, per il clima che pulsa in questo commiato e che colora di straordinaria intensità questo formidabile momento di comunione e di Chiesa.

Mi procura piacere e gioia comunicare a tutti voi la sorprendente serenità che mi sta concedendo il Signore facendomi vivere questo approdo del ministero come una possibilità di impegno e di gratuità: un po’ più libero da incombenze legate alla responsabilità di parroco e decano, si apre lo spazio per un servizio gratuito che mi permetterà di incontrare con maggior disponibilità di tempo, sorelle e fratelli della nuova parrocchia e, a Dio piacendo, aver maggior tempo e spazio per la contemplazione e la preghiera.

Gli affetti e le relazioni maturate in questi anni a Sant’Apollinare riesco nitidamente a vederli come un patrimonio che non finisce, ma che arricchisce vieppiù le intense e profonde relazioni maturate nelle varie parrocchie in quarantadue anni di ministero. Per questo voglio ringraziare il Signore per tutti i fratelli e le sorelle che mi ha donato e, oggi, in modo particolare tutti i fedeli di Sant’Apollinare.

La parrocchia alla quale sono stato destinato è dedicata alla Beata Vergine Addolorata. Unitamente alla icona di Gesù nel Getsemani e ad essa fortemente collegata, l’immagine della Madonna Addolorata colma di intensa suggestione questo mio commiato rivelandosi sorprendentemente affine al mio sentire spirituale: “Stabat Mater…”. La gioia prorompente della Pasqua nasce qui..,.. Il mio servizio al popolo di Dio ho sempre cercato di viverlo e di annunciarlo riferendomi a questi “segni di contraddizione”, che rivelano nella croce come “scandalo e follia” (1 Cor. 1,23), la chiamata alla incredibile libertà che da essa sprigiona.

Gesù nel Getsemani, la Madonna Addolorata (la Pietà…): “compiutezza” di un “amore fino alla fine” capace di riversare su un mondo esausto la “novità di vita”, lo Spirito Santo, il “soffio vitale” (ruah!..) della nuova creazione… Sofferenza e attesa, speranza e silenzio, lacrime e forza della fede dentro le contraddizioni della storia. “Stabat Mater”, Maria, donna forte e paziente, tu che hai confortato e sostenuto la fragile fede dei discepoli nella Chiesa degli inizi sostieni il cammino delle comunità di Sant’Apollinare e Beata Vergine Addolorata, perché possano servire oggi il mondo con la stessa decisione, tenacia, responsabilità, fermezza, tenerezza e incrollabile fiducia nel Dio della vita e della gioia.

don Vittorio

 

L’incontro che ci prepariamo a vivere, miei nuovi e già cari amici, è legato direttamente alla volontà di Dio e perciò non potrà che essere molto bello, per me e spero anche per ciascuno di voi. Come Papa Francesco insegna, stiamo pronti alle belle “sorprese” di Dio!

Nei mesi scorsi, preparandomi ad un esodo annunciato, mi sono rivolto al Signore, chiedendo ‘intercessione del Cardinale Martini e delle persone a me più care, che vivono già presso Dio, affinché fossi orientato ad una parrocchia “giusta”. Ho pregato con fiducia e gratitudine, poiché in 33 anni di sacerdozio sono stato soltanto in tre parrocchie, dove ho vissuto intensamente lunghi periodi, durante i quali ho imparato molto dalle tante e belle persone incontrate. Così quando mi è stato detto: “Visto che sei già stato a Baggio, ti mandiamo a sant’Apollinare!” ho accolto volentieri la nuova destinazione. A Baggio, precisamente nella parrocchia della Madonna della Fede al quartiere degli Olmi, ho iniziato il mio ministero (1980-1988) e quindi si tratta ora di un “ritorno al futuro”, tenendo presente che è trascorso un quarto di secolo e che sono avvenuti cambiamenti significativi.

Vengo anche, sinceramente, con un po’ di timore: a sant’Apollinare, dagli abitanti ai gruppi, dagli spazi alle strutture, tutto è così imponente… ed io mi sento così piccolo al confronto! Da molti anni, per grazia di Dio, conosco e stimo fraternamente don Vittorio e don Cesare e mi metto al loro fianco per continuare il cammino nel modo più naturale possibile; esprimo anche il mio saluto cordiale e disponibile a don Roberto, “giovane tra i giovani”, con cui finora ho solo scambiato qualche parola, come alle care Suore delle due Congregazioni che offrono il loro prezioso servizio per la pastorale della carità e dell’educazione e con cui non ho ancora preso contatto. Colgo l’occasione di questo primo saluto per porgere un augurio di buone vacanze, sperando che a tutti siano possibili, ad ogni collaboratore in tutti gli ambiti della vita pastorale, a chi offre tempo prezioso per essere utile alla comunità nelle piccole cose tanto necessarie, a ciascuna delle famiglie, ai ragazzi e ai giovani, agli anziani e ai malati, a chi fa fatica ad affrontare la vita e a quanti, in ogni modo, apprezzano la presenza e la testimonianza della Chiesa.

Mi vorrei avvicinare in modo “contemplativo”, utilizzando occhi e orecchi, ossia con il proposito di vedere e di ascoltare, di conoscervi raccogliendo le vostre esperienze e i desideri che coltivate nei confronti della nostra comunità; vorrei anche essere aiutato nell’inserirmi per infondere lieto vigore e per approfondire la nostra appartenenza al Signore, fondata sulla Parola che ha preso volto e corpo in Gesù e che è garantita, al di là dei nostri limiti, dallo Spirito santo. Sfogliando con attenzione il bel libro preparato per i 70 anni della parrocchia, di cui è descritta una straordinaria vitalità, ho intravisto problemi e speranze: immagino gli uni e le altre, nella certezza che le consolazioni saranno maggiori delle tribolazioni e che, contando sulla grazia di Dio e sulla comunione ecclesiale cui punteremo “sopra ogni cosa”, anche queste ultime potranno trovare vie di soluzione.

Eccomi, allora, fiducioso e consapevole, impreparato e pronto… “nel nome del Signore”!

don Paolo

 

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Comunicazione

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      Ascolta quanto comunicato
da don Vittorio

 

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Milano, non perdere di vista Dio

Cardinale Angelo Scola

Il Cardinale Angelo Scola

“Ho bisogno di voi, di tutti voi, per poter svolgere nella gioia e non nel lamento questo gravoso compito, di cui, ne sono ben consapevole, dovrò rendere conto…”. Così nell’omelia di ingresso si è espresso il cardinale Angelo Scola. E ai fedeli ambrosiani e alla città chiede anche di restare “una metropoli illuminata operosa ed ospitale” mentre affida un primo impegno: “Non perdere di vista Dio”.

Rientrando dalle vacanze la diocesi dei santi Ambrogio e Carlo si trova ad accogliere il nuovo pastore per proseguire nella forza dello Spirito Santo un cammino di Chiesa, in “missione per Milano”, perché la posta in gioco è “essere testimoni credibili del senso cristiano dell’esistenza, mentre tanti oggi sembrano sopraffatti dal mestiere di vivere”.

Tante sono le sfaccettature e le spinte propulsive di questo inizio di anno pastorale: le elezioni dei consigli pastorali e decanali, il grande appuntamento dell’incontro mondiale delle famiglie nel 2012, le iniziative delle singole parrocchie …

1) Il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale è un forte invito a considerare la chiesa sotto il profilo della corresponsabilità. All’interno di questo numero dell’informatore trovano posto anche alcune riflessioni in proposito. Il compito del parroco è di rinnovare ancora una volta caldamente a tutti coloro che sentono di dover dare il proprio contributo alla crescita della comunità, l’invito a presentare la propria candidatura e ringraziare di cuore tutti coloro che si sono resi disponibili per questo importante servizio alla Chiesa.

2) Avremo modo a più riprese di considerare l’avvenimento del VII Incontro mondiale delle famiglie che verrà celebrato nel 2012. La preghiera che vogliamo elevare al Signore è che questo evento possa avere una ricaduta positiva e significativa nelle nostre realtà familiari e parrocchiali.

3) Nel clima della “Sagra di Baggio”, durante la S. Messa unificata delle ore 10,30 avverrà nella nostra chiesa la benedizione della nuova via Crucis. Si tratta di quindici affreschi del pittore Angelo Sutti, che ripercorrono le stazioni tradizionali della “Via Crucis” fino alla risurrezione. Devo ringraziare sentitamente e con grande affetto Grazia Sutti, figlia del pittore, per questo dono che impreziosisce la nostra basilica: anche altre opere collocate nella cappellina e nella sagrestia arricchiscono il patrimonio artistico.

Con grande determinazione e generosità Grazia Sutti, ha tenuto a questo avvenimento per dare degna collocazione alle opere del papà e favorire la preghiera del popolo fedele con grande gusto estetico: “ la bellezza salverà il mondo “. Vogliamo pregare per lei e per la sua bella famiglia e ringraziare con tanto affetto anche per la famigliarità e l’amicizia reciproca che sono scaturite da questa circostanza.

A conclusione della celebrazione eucaristica verrà offerto anche un rinfresco in Oratorio.

Stiamo inoltre ultimando un libretto con la riproduzione degli affreschi della via Crucis con un significativo commento delle Cappuccine di Correggio – RE).

Ci auguriamo, infine, che si possa arrivare quanto prima all’apertura del “rosone” e alla pitturazione delle pareti interne della chiesa: ne riceveranno grande risalto anche le opere che vi sono state collocate.

don Vittorio

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Follie di mezza estate: ripensando la Pasqua…

Caravaggio, "Cena in Emmaus"

Caravaggio, "Cena in Emmaus"

Sarà perché di solito “estate” viene abbinato a “vacanze”, nel senso anche di vuoto, di spensieratezza…
Sarà perché, a volte, si avverte una grande distanza tra il vissuto dei credenti e la celebrazione della “speranza cristiana che scaturisce dalla pasqua…”
Sarà perché quest’anno la Pasqua è capitata “alta” (24 aprile), quasi a ridosso dell’estate… Per tutti questi motivi e… altri ancora non riesco a… passare ad altro, ad archiviare la Pasqua! Faccio una cosa insolita: “in occasione dell’estate…vi parlerò della S. Pasqua…” Dopotutto l’estate dovrebbe anche offrire possibilità per pause meditative, un tempo per lo spirito…
Ci tento… mi butto: ripensiamo la Pasqua… E’ risorto, è qui… Quale presenza?
Spirituale? Nella memoria? Nel suo
insegnamento? Tutto questo, anche.
Ma soprattutto “novità di vita”, possibilità inattesa di percepire il mistero…:
“non cercate tra i morti …è risorto… è vivo… è qui…”.
E’ qui perché su di Lui possiamo fissare il nostro sguardo, orientare le nostre scelte, rifare ì nostri programmi, riesprimere i nostri impegni…
Gesù Cristo è il vivente, presente per tutti i secoli nella sua comunità, nell’universo intero, in ogni creatura.
Questo significa dire che è risorto… .
L’affermazione della fede non si ferma sul solo stupore della rianimazione di un cadavere, ma sulla vigorosa vitalità del nuovo Adamo che sulle nostre strade ci incrocia per diventare proposta di vita nuova…

  • “Quo vadis Petre? Perché mi perseguiti, Paolo? Perché recalcitri al pungolo?
  • Perché, discepoli di Emmaus, siete diventati “sciocchi e tardi di cuore? Perché non ricordate le Scritture?… ve lo avevo predetto!…

…Ritorna sui suoi passi Pietro, primo vescovo di Roma, riaggrega i fratelli, muore sulla croce, come il Maestro…
…Cade da cavallo Paolo, infaticabile
missionario del Risorto, afferrato dal suo Signore, per il quale, come emblematicamente ci dice il suo martirio, ha letteralmente perso la testa: “…per me vivere è Cristo…non voglio sapere altro ‘in mezzo a voi se non Gesù Cristo…Gesù Cristo crocifisso…né morte, né vita, né angeli, né principati, né presente, né avvenite, niente ci può ormai, separare dall’amore di Dio in Cristo Gesù, Signore nostro”.
…Si aprono gli occhi ai discepoli di Emmaus…si scalda il cuore nel petto ascoltando le scritture. Gesù Cristo non è un melanconico “leader”, bravo purchessia, anch’egli pieno di parole e di promesse che sono andate in fumo…
Gesù è l’amore di Dio, fatto carne per rivitalizzare la carne, fatto pane perché il mondo abbia vita e l’abbia in abbondanza, perché la comunione con Lui, risorto e vivo, vinca tutte le solitudini, abbatta le barriere e irrompa come spirito rinnovatore su tutta la faccia della terra. …”Sciocchi e tardi di cuore e di orecchie! Non ricordate? Non ricordate? QUESTA E’ LA PASQUA, io ve lo avevo predetto…
E’ dono potente dello Spirito di Dio, non è frutto di ragionamento umano che si ferma sul suo limite: sono passati tre giorni… speravamo… QUESTA E’ LA MESSA DOMENICALE…
non è solo precetto
non è solo dovere
non è solo rito…
è riappropriazione dello slancio vitale del Risorto che ci permette di testimoniare nel mondo la speranza possibile, l’accoglienza trepida, la spregiudicata vicinanza a tutti quanti il dolore, la sofferenza, la miseria, la violenza opprime…
…Conosco il tuo nome, fratello libico o tunisino: non me l’ha detto Maroni e neppure Borghezio…
L’ho imparato al sepolcro di Cristo che ha vinto tutte le discriminazioni e i razzismi.
So che ti devo amare, che devo promuovere leggi e permessi che tutelino la tua dignità.
So, soprattutto, che devo cambiare mentalità e cuore per riconoscerti mio prossimo, mio parente, perché più vicino a noi sia il Cristo vivo che, tra l’altro, ha la pelle come la tua…
…Conosco il tuo nome, fratello tossicomane… tu mi provochi perché fai gli scippi, perché ti prostituisci e ti abbruttisci, perché fai del male e ti fai del male, perché diventi un potenziale candidato al suicidio per overdose.,. ma nel tuo volto inebetito e allucinato io riconosco le mie mille dipendenze, mascherate dalle
convenienze sociali, che cercano di prendere le distanze da te definendoti trasgressore e
punibile per non vedere in te lo sfacelo della mancanza di valori del nostro vivere quotidiano che noi, comunque, tranquillamente ingoiamo.
“Mostrami un uomo la cui vita
è andata male
ti mostrerò mille ragioni
per cui è solo un caso
se al suo posto non ci sei tu”. …Conosco il tuo nome, fratello malato e stanco… sorella dolcissima cui è diventato un peso la vita, carica di incredibili tensioni e nevrosi; genitore preoccupato per il futuro dei figli, per la loro educazione, in questo mondo di inaudite violenze, di mortificanti anestesie, dove, tra l’altro, anche casa e lavoro non sono più garantiti.
Non sono le ricette, la soluzione…non sono i farmaci… non sono i fluidi… non sono le carte i rimedi.
Dio conosce il segreto dei cuori, Dio è balsamo consolatore, Dio è gioiosa sorpresa…
E’ ancora possibile essere uomini…
Si può ancora credere nella vita, possiamo ancora scommettere sugli ideali…
Gesù Cristo è l’uomo nuovo…si è lasciato alle spalle lo sfacelo delle piaghe e della morte…per me, per voi fratelli e sorelle: è la esaltante possibilità della vita vissuta come servizio dell’amore e nella gratuità…
“lo sono con voi…tutti i giorni…fino alla fine del mondo…” .
Perché la forza sfolgorante della risurrezione possa diventare per ciascuno di noi concreta e praticabile, possa cancellare i pessimismi, le chiusure, le paure, possa farci risentire popolo in cammino sulle strade nuove spalancate dal nuovo Adamo per la costruzione della civiltà dell’amore, possibile perché radicato sull’inaspettata risorsa della pasqua di Cristo. Egli per sempre, definitivamente, sconfigge i nostri scetticismi, ci fa riappropriare di ogni brandello di esistenza e ci impegna in ogni tempo a testimoniare il Cristo risorto, a testimoniare l’utopia, a testimoniare la gioia dell’indicibile presenza e comunione col Dio vivo.
“Gesù Cristo è risorto, è vivo, è qui…
Andate e ditelo a tutti…”.

don Vittorio

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Festa della comunità

Parrocchia Sant'Apollinare in BaggioOggi è stata celebrata la festa della comunità e abbiamo ricordato il 40° anniversario dell’ordinazione presbiterale di don Vittorio.

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