22 Novembre 2020 – Seconda Domenica di Avvento (anno B)
Occorre vincere le nostre paure, quelle che resistono insieme alla fede. Una di queste paure è rappresentata dal deserto. Il deserto evoca anche il silenzio, che è il contorno necessario all’ascolto di ogni parola. Quando, vincendo l’ansia di restare zitti e soli, creiamo condizioni di essenzialità siamo ben presto raggiunti da pensieri, immagini, voci e ricordi.
Nel deserto di Giudea un grido rompe il silenzio: “Il regno di Dio è vicino: cambiate vita!” Una venuta infatti sta per rinnovare la storia: Dio si fa uomo. Grazie a Lui ogni vita umana può e deve portare in sé un riflesso di Dio: questo messaggio sia anche in noi evidente, luminoso, comprensibile e, come nel Precursore, sia associato ad uno stile di vita che lo renda credibile.
don Paolo
Qui le letture
Partecipiamo alla preghiera dicendo: TIENI UNITE IN NOI FEDE E VITA !
Una vita ispirata da Dio non può passare inosservata e restare insignificante. “Fate frutti degni di una vita nuova” ammonisce Giovanni Battista. Dona a ciascuno di noi la sapienza per capire quali atteggiamenti vanno cambiati e il coraggio di provarci con tutte le forze. PREGHIAMO:
“Il mio vanto è in Gesù Cristo: non oserei dire nulla se non quello che Cristo ha operato per mezzo mio”: questa splendida confessione di san Paolo ci riguarda. Liberaci da ogni presunzione di merito, rendici capaci di riconoscenza e audaci nella testimonianza di fede. PREGHIAMO:
La voce nel deserto non è inutile, richiama attenzione, genera propositi ed è molto meglio del silenzio complice. Guidaci a comprendere quando è il momento di tacere e quando quello di parlare e mantieni nel nostro animo e sulle nostre labbra le tue parole di vita. PREGHIAMO:
Uno dei frutti da valorizzare è sicuramente quello di avere cura degli altri: gli ammalati, gli afflitti e i poveri siano sempre presenti nella preghiera e nella carità. Ricordiamo anche VALTER PIGLIAFREDDO, GIUSEPPE BORZI e quanti sono mancati nel corso di quest’anno. PREGHIAMO: