25 settembre 2016 – Quarta Domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno C)

Continuiamo a tenere fisso lo sguardo su Gesù per trovare ispirazione al nostro cammino di fede, che non può mai fermarsi. La Parola della Rivelazione mette oggi al centro della nostra attenzione la contemplazione della presenza reale di Cristo in mezzo al suo popolo nel segno efficace e sacramentale dell’Eucaristia, dove troviamo e rinnoviamo la sua fedele compagnia.

Siamo chiamati non solo ad assumere ma ad assimilare questo Pane di vita, affinché la vita di Cristo e la nostra siano sempre meglio amalgamate e la sua permanenza nel mondo si realizzi servendosi anche di noi. Ci conceda pertanto il Signore una maggiore coscienza della fiducia riposta in noi e una continua vigilanza per svilupparla saggiamente.

don Paolo

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18 settembre 2016 – Terza Domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno C)

Gesù è il rivelatore del Padre, il suo volto e il suo cuore, l’immagine del Dio invisibile: questo ci annunciano oggi le pagine bibliche che ci guidano nel cammino della fede. Non possiamo pensare a Dio se non tenendo fisso lo sguardo su quel Figlio amato che ci ha inviato come testimone del suo amore senza riserve e del suo desiderio di comunione.

Occorre fare tesoro della sua luce e camminare nella verità che la vicenda di Gesù, dall’inizio alla fine, mostra e rende possibile anche a noi. Non abbiamo motivi per perderci d’animo, come troviamo scritto nel brano della Lettera agli Ebrei, ma buone ragioni per continuare a camminare sulle orme di Gesù, certi della sua presenza e dell’esito felice che ci attende.

don Paolo

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11 settembre 2016 – Seconda Domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno C)

La vigna è una delle immagini più ricorrenti nei Vangeli e in tutta la Bibbia per indicare con chiarezza la relazione tra Dio e il suo popolo: in essa si manifesta non solo l’attività ma soprattutto la passione di colui che se ne occupa e nella quale coinvolge i suoi collaboratori.

E’ evidente la necessità di condividere gli intenti e i sacrifici per ottenere i risultati sperati. Quanta dedizione siamo disposti ad offrire noi a quella vigna che comprende tutti i figli di Dio e che allunga i suoi tralci e i suoi grappoli fino ai confini della terra? E’ questa la vera domanda che oggi la Parola di Dio ci rivolge e alla quale può farci da guida la risposta che san Paolo non teme di dare: “Non sono più io che vivo: è Cristo che vive in me”.

don Paolo

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4 settembre 2016 – Prima Domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno C)

Non è possibile tenere distinta la fede dalla vita, come se procedessero su binari paralleli senza mai incontrarsi: una fede che non sia tesa a modificare il nostro modo di pensare, di volere e di agire sarebbe vuota, insignificante e in un certo senso morta. La fede infatti non è un’idea astratta, un’utopia, ma è l’adesione concreta alla proposta che Dio offre in Gesù.

Accogliamo dunque l’invito essenziale e radicale già anticipato da Giovanni Battista e che Gesù ripropone all’inizio della sua missione: “Cambiate vita, perché il regno di Dio è qui!”. La novità consiste nell’avvicinarsi e nell’affidarsi al Dio presente e operante anziché nel difendersi: soltanto nel dono di sé, libero e lieto, la vita si sviluppa in tutta la sua ampiezza.

don Paolo

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28 agosto 2016 – Domenica che precede il Martirio di San Giovanni il Precursore (anno C)

Siamo giunti all’ultima tappa del cammino che, nelle domeniche dopo Pentecoste, attraverso figure diverse ma unite nell’unica Alleanza, ha ripercorso a grandi linee gli enti della storia della salvezza. Il saggio Eleàzaro, coerente nella fede fino al martirio, fa parte della schiera delle persone esemplari chiamate da Dio ad offrire un’esplicita testimonianza.

Il fiume della memoria, ravvivata da questo itinerario, sfocia – con la venuta di Cristo – nella certezza di un futuro di luce senza fine, sul quale l’apostolo Paolo esorta di concentrare fin d’ora il nostro impegno. Gesù ci consiglia di attraversare il tempo della vita con l’animo fiducioso di un ragazzo, che sapendo di essere piccolo si lascia guidare da chi è più Grande.

don Paolo

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21 agosto 2016 – Quattordicesima Domenica dopo Pentecoste (anno C)

La vita è sempre in divenire, richiede un superamento continuo, che le pagine bibliche di quest’ultima domenica dopo Pentecoste sottolineano con forza. Rientrato a Gerusalemme, il “resto di Israele” celebra con entusiasmo la sorprendente continuità dell’Alleanza e la rifondazione del Tempio, ma non mancano quelli che rimpiangono soltanto il tempo passato.

Il Vangelo è un invito incessante a vivere, senza paura, all’altezza dei “segni dei tempi” in cui ci troviamo e lancia anche a noi una sfida positiva dinanzi alla tentazione di pensare per sé e di rinunciare quindi al bene per tanti. Gesù infatti chiede di affrontare in modo straordinario e profetico la normalità, come donne e uomini che si lasciano dirigere dallo Spirito.

don Paolo

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15 agosto 2016 – Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria

Questa solennità fa risplendere, nella trasparenza e nella semplicità della Madre del Signore, la bellezza e il compimento della storia di salvezza, che supererà avversità e resistenze. La Donna luminosa, che genera per il mondo il Figlio portatore della vita di Dio, è preservata dal male, raffigurato – come l’antico serpente – da un enorme drago, definitivamente vinto.

Dio difende la sua creazione e conduce quanti ama – il Figlio come la Madre – presso il suo trono, per essere partecipi della sua gloria anche attraverso la singolarità del corpo, in cui lo Spirito già risiede con la promessa dell’eternità. In mezzo a tanti drammi che sembrano senza fine, il limpido orizzonte della liturgia di oggi ci infonda nuova fiducia.

don Paolo

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14 agosto 2016 – Tredicesima Domenica dopo Pentecoste (anno C)

Siamo ancora a Gerusalemme, come la scorsa domenica, nell’affascinante e misteriosa città dove Dio abita sulla terra e da cui parte e a cui ritorna il cammino di ogni uomo e dell’intera umanità. In ognuna delle pagine bibliche, sebbene in forme diverse, oggi emerge l’amore per questa città, “posta sulla cima del monte Siòn” come un faro per tutti i popoli della terra.

Gesù in particolare manifesta nuovamente il suo amore per Gerusalemme non con il pianto – come domenica scorsa – ma con gesti sorprendenti e profetici nel Tempio: rovescia, scaccia ma anche introduce e guarisce. E’ un monito a “cambiare passo” nella fede e a rimettere al centro il progetto e la Parola di Dio, abbandonando le abitudini e i criteri degli uomini.

don Paolo

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7 agosto 2016 – Dodicesima Domenica dopo Pentecoste (anno C)

La violenza, che appare una grave piaga anche nel tempo presente, ha radici antiche e profonde perché abita nel cuore umano. Pur conoscendo quanto sia prezioso comprendersi e aiutarsi, l’istinto della rivalità e della separazione rovina tanti progetti di alleanza. Il racconto della devastazione del popolo e del tempio di Gerusalemme è un monito per la storia di oggi.

Anche Gesù piange su Gerusalemme – città che rappresenta il popolo di Dio e il mondo intero – perché è rimasta indifferente ai segni dell’amore con i quali Dio l’ha incessantemente sollecitata ad aprirsi per diventare una luce per i popoli. Il rischio che il giudizio dell’uomo produca situazioni insensate e invivibili quando prevale sulla Parola di Dio è sempre attuale.

don Paolo

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31 luglio 2016 – Undicesima Domenica dopo Pentecoste (anno C)

Nel corso dell’anno della misericordia e spiritualmente uniti alla moltitudine di giovani che a Cracovia direttamente o altrove stanno meditando sulla chiamata che il Signore Gesù rivolge loro, anche noi siamo posti oggi di fronte a pagine che mirano a renderci coscienti di quella durezza di cuore che può manifestarsi occasionalmente ma che può anche radicarsi in noi.

Il profeta Elia denuncia la violenza del re e della perfida moglie che con avidità e calunnia strappano ad un uomo giusto la vita per ottenere la sua vigna. Gesù rileva la sottile tragicità dell’indifferenza, che mantiene a distanza chi ci sta accanto e rende vana una vita intera. “Il vostro amore sia sincero e fate di tutto per essere ospitali!” raccomanda perciò san Paolo.

don Paolo

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