“Vi affido tutti al Signore” (At 20)

Nella nostra parrocchia Domenica 23 giugno al momento degli avvisi ho letto il seguente comunicato (

      ascolta il comunicato
):

Lunedì 17 giugno, Mons. Carlo Faccendini, vicario episcopale per la città, è intervenuto al nostro Consiglio pastorale parrocchiale per comunicare a nome dell’arcivescovo di Milano, Card. Angelo Scola, la notizia del mio trasferimento alla parrocchia della Beata Vergine Addolorata in Morsenchio, zona Forlanini, dove aiuterò il parroco che è da solo con un quartiere di circa 8 mila abitanti.

Sono trascorsi quasi tre, anni dal compimento del mio 75° compleanno, nel quale ogni presbitero è tenuto a rimettere il mandato nelle mani del Vescovo, per rendersi disponibile ad altro incarico. Come parroco della parrocchia di Sant’Apollinare in Baggio verrà nominato dal 1° settembre don Paolo Citran 59 anni, attualmente parroco nella parrocchia di San Gioachimo in Milano. E’ un nostro carissimo amico, sacerdote brillante, sapiente e affabile. E’ contento di ritornare nel quartiere Baggio a cui è molto affezionato, avendo lavorato come vicario parrocchiale negli anni scorsi alla Madonna della fede al quartiere Olmi. Mi ha raccomandato di sostenerlo con la preghiera, la vicinanza e si aspetta ovviamente tanta disponibilità e collaborazione.

Commentando la mia nomina con i miei confratelli ho comunicato che “mi sento promosso a coadiutore”, dato che non avrò più il mandato di parroco. Vivrò, a Dio piacendo, con tanta gratuità e avrò più tempo per meditare e pregare. Avverto tanta gratitudine per tutti voi e ringrazio sempre Dio che mi ha concesso di servire il suo popolo in questa comunità nella quale sono arrivato circa 13 anni fa, Natale 2000. Con serenità, gioia e dedizione voglio continuare il mio servizio nella nuova destinazione. Vi affido tutti al Signore e alla Beata Vergine Maria e confido cordialmente nella vostra vicinanza e nella vostra preghiera perché la nostra amicizia possa rimanere sempre schietta, fraterna, profonda e sincera.

Il testo di Atti 20, citato nel titolo riguarda il congedo di Paolo dai presbiteri della chiesa di Efeso. Mi ha sempre molto affascinato per la densità di relazione umana, tensione spirituale, condivisione profonda, coinvolgimento cordialissimo e colmo di affetto. Mi piace riproporre in questo frangente di avvicendamento, fatte ovviamente le debite proporzioni, la vicenda di Paolo, per il clima che pulsa in questo commiato e che colora di straordinaria intensità questo formidabile momento di comunione e di Chiesa.

Mi procura piacere e gioia comunicare a tutti voi la sorprendente serenità che mi sta concedendo il Signore facendomi vivere questo approdo del ministero come una possibilità di impegno e di gratuità: un po’ più libero da incombenze legate alla responsabilità di parroco e decano, si apre lo spazio per un servizio gratuito che mi permetterà di incontrare con maggior disponibilità di tempo, sorelle e fratelli della nuova parrocchia e, a Dio piacendo, aver maggior tempo e spazio per la contemplazione e la preghiera.

Gli affetti e le relazioni maturate in questi anni a Sant’Apollinare riesco nitidamente a vederli come un patrimonio che non finisce, ma che arricchisce vieppiù le intense e profonde relazioni maturate nelle varie parrocchie in quarantadue anni di ministero. Per questo voglio ringraziare il Signore per tutti i fratelli e le sorelle che mi ha donato e, oggi, in modo particolare tutti i fedeli di Sant’Apollinare.

La parrocchia alla quale sono stato destinato è dedicata alla Beata Vergine Addolorata. Unitamente alla icona di Gesù nel Getsemani e ad essa fortemente collegata, l’immagine della Madonna Addolorata colma di intensa suggestione questo mio commiato rivelandosi sorprendentemente affine al mio sentire spirituale: “Stabat Mater…”. La gioia prorompente della Pasqua nasce qui..,.. Il mio servizio al popolo di Dio ho sempre cercato di viverlo e di annunciarlo riferendomi a questi “segni di contraddizione”, che rivelano nella croce come “scandalo e follia” (1 Cor. 1,23), la chiamata alla incredibile libertà che da essa sprigiona.

Gesù nel Getsemani, la Madonna Addolorata (la Pietà…): “compiutezza” di un “amore fino alla fine” capace di riversare su un mondo esausto la “novità di vita”, lo Spirito Santo, il “soffio vitale” (ruah!..) della nuova creazione… Sofferenza e attesa, speranza e silenzio, lacrime e forza della fede dentro le contraddizioni della storia. “Stabat Mater”, Maria, donna forte e paziente, tu che hai confortato e sostenuto la fragile fede dei discepoli nella Chiesa degli inizi sostieni il cammino delle comunità di Sant’Apollinare e Beata Vergine Addolorata, perché possano servire oggi il mondo con la stessa decisione, tenacia, responsabilità, fermezza, tenerezza e incrollabile fiducia nel Dio della vita e della gioia.

don Vittorio

 

L’incontro che ci prepariamo a vivere, miei nuovi e già cari amici, è legato direttamente alla volontà di Dio e perciò non potrà che essere molto bello, per me e spero anche per ciascuno di voi. Come Papa Francesco insegna, stiamo pronti alle belle “sorprese” di Dio!

Nei mesi scorsi, preparandomi ad un esodo annunciato, mi sono rivolto al Signore, chiedendo ‘intercessione del Cardinale Martini e delle persone a me più care, che vivono già presso Dio, affinché fossi orientato ad una parrocchia “giusta”. Ho pregato con fiducia e gratitudine, poiché in 33 anni di sacerdozio sono stato soltanto in tre parrocchie, dove ho vissuto intensamente lunghi periodi, durante i quali ho imparato molto dalle tante e belle persone incontrate. Così quando mi è stato detto: “Visto che sei già stato a Baggio, ti mandiamo a sant’Apollinare!” ho accolto volentieri la nuova destinazione. A Baggio, precisamente nella parrocchia della Madonna della Fede al quartiere degli Olmi, ho iniziato il mio ministero (1980-1988) e quindi si tratta ora di un “ritorno al futuro”, tenendo presente che è trascorso un quarto di secolo e che sono avvenuti cambiamenti significativi.

Vengo anche, sinceramente, con un po’ di timore: a sant’Apollinare, dagli abitanti ai gruppi, dagli spazi alle strutture, tutto è così imponente… ed io mi sento così piccolo al confronto! Da molti anni, per grazia di Dio, conosco e stimo fraternamente don Vittorio e don Cesare e mi metto al loro fianco per continuare il cammino nel modo più naturale possibile; esprimo anche il mio saluto cordiale e disponibile a don Roberto, “giovane tra i giovani”, con cui finora ho solo scambiato qualche parola, come alle care Suore delle due Congregazioni che offrono il loro prezioso servizio per la pastorale della carità e dell’educazione e con cui non ho ancora preso contatto. Colgo l’occasione di questo primo saluto per porgere un augurio di buone vacanze, sperando che a tutti siano possibili, ad ogni collaboratore in tutti gli ambiti della vita pastorale, a chi offre tempo prezioso per essere utile alla comunità nelle piccole cose tanto necessarie, a ciascuna delle famiglie, ai ragazzi e ai giovani, agli anziani e ai malati, a chi fa fatica ad affrontare la vita e a quanti, in ogni modo, apprezzano la presenza e la testimonianza della Chiesa.

Mi vorrei avvicinare in modo “contemplativo”, utilizzando occhi e orecchi, ossia con il proposito di vedere e di ascoltare, di conoscervi raccogliendo le vostre esperienze e i desideri che coltivate nei confronti della nostra comunità; vorrei anche essere aiutato nell’inserirmi per infondere lieto vigore e per approfondire la nostra appartenenza al Signore, fondata sulla Parola che ha preso volto e corpo in Gesù e che è garantita, al di là dei nostri limiti, dallo Spirito santo. Sfogliando con attenzione il bel libro preparato per i 70 anni della parrocchia, di cui è descritta una straordinaria vitalità, ho intravisto problemi e speranze: immagino gli uni e le altre, nella certezza che le consolazioni saranno maggiori delle tribolazioni e che, contando sulla grazia di Dio e sulla comunione ecclesiale cui punteremo “sopra ogni cosa”, anche queste ultime potranno trovare vie di soluzione.

Eccomi, allora, fiducioso e consapevole, impreparato e pronto… “nel nome del Signore”!

don Paolo

 

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Comunicazione

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      Ascolta quanto comunicato
da don Vittorio

 

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Festa della comunità – 16, 17, 18, 19 Maggio

Campanile dall'OratorioI giorni della festa

giovedì 16 e venerdì 17 – ore 21 in Chiesa parrocchiale:
due serate di preghiera sul tema vocazione e testimonianza
interverrà la prof.sa Clara Biaggio

sabato 18 – ore 20,30 a Monza – Parrocchia di Cristo Re – Via Tosi 6:
istituzione nell’accolitato di Pietro Farioli
ritrovo alle ore 19 davanti alla Chiesa – iscrizioni presso l’ufficio parrocchiale

domenica 19 – ore 10,30 in Chiesa parrocchiale:
Santa messa unificata
a seguire, in oratorio, aperitivo e pranzo comunitario
iscrizioni presso l’Ufficio parrocchiale

da venerdì 17 a domenica 19, presso la Sala della Parola:
mostra “L’archivio di Sant’Apollinare – 400 anni di (f)atti nostri”

 

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Benedetto XVICarissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non
solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo,
ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero
di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile
2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro,
sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del
nuovo Sommo Pontefice.
Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete
portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo
la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la
sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere
il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore,
con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.

(vedi altro sul sito della diocesi di Milano)

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Primo venerdì di Avvento

JEAN GUITTON, Les Apôtres au Concile, 1964

JEAN GUITTON, Les Apôtres au Concile, 1964

Per una ripresa dell’incontro dal titolo
“Interpretare il Concilio Vaticano II”

Venerdì 23 novembre, ore 21,
nella sala della Parola in Piazza S. Apollinare 1

tutti siamo invitati …

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