2 agosto 2015 – Decima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Il tempio è il luogo privilegiato dove l’uomo cerca e incontra Dio: qui il Signore è presente con la sua fedeltà e la sua gloria e qui il credente viene per ascoltarlo, contemplarlo e rivolgersi a Lui “in spirito e verità”. All’importanza di questo legame filiale che fa di noi “un tempio vivente di Dio” siamo indirizzati dalle pagine bibliche di questa domenica.

Lasciamo soprattutto che il Signore ci incontri, ricordando le parole di Gesù: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi… perché portiate frutto”. Proponiamoci di tendere sempre più ad una fede motivata e coerente, che ci educhi a pensare e ad agire secondo Dio e che possa comunicare a chiunque ci avvicina la vita nel suo nome.

don Paolo

Qui le letture: http://spl.ink/letture_02082015

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26 luglio 2015 – Nona Domenica dopo Pentecoste (anno B)

C’è una via della vita e una via della morte: la prima consiste nel vivere per il Signore, secondo la sua parola e il suo esempio, la seconda nel vivere per se stessi giudicando ogni persona e cosa secondo i nostri criteri. La differenza è evidente e il traguardo diverso: infatti Gesù dice che chi dona la vita, la salva mentre chi se la tiene, la perde.

Pur conoscendo da tempo la sua vita, del tutto coerente con le sue parole, per noi è difficile aderire al Signore Gesù: il nostro egoismo emerge prima e di più della nostra disponibilità. Come Gesù si consegna al Padre giorno per giorno, così noi rinnoviamo oggi il proposito di vivere in ogni circostanza prima di tutto l’offerta di noi stessi a Dio.

don Paolo

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19 luglio 2015 – Ottava Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Si può seguire Gesù per tanto tempo ma continuare a coltivare pensieri e desideri distanti dai suoi. Lo racconta oggi la pagina del Vangelo di Marco, con la richiesta presentata al Signore da due discepoli, ancora preoccupati di se stessi. Siamo avvertiti di quanto sia facile deviare dalla via del Vangelo, pur restando apparentemente fedeli.

Ciò che Dio desidera e gradisce è l’offerta della vita, come quella di Gesù al Padre fino alla fine e come quella che san Paolo vuole donare alle sue comunità con atteggiamenti di verità e di tenerezza. Chiediamo la grazia di orientarci anche noi stabilmente e con gioia verso l’amore che cerca la gloria di Dio nel servire i fratelli.

don Paolo

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12 luglio 2015 – Settima Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Giosuè, già collaboratore di Mosè, è incaricato da Dio di introdurre il popolo eletto nella terra promessa. Ciò avviene non senza contrasti con i popoli circostanti e non con le sole forze umane: così fenomeni atmosferici, quali violenti temporali, grandine e una sorta di eclisse solare, sono interpretati come il sostegno di Dio a favore del suo popolo.

“Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” si chiede l’apostolo Paolo rileggendo la storia del popolo ebraico, cui lui stesso appartiene. Gesù assicura infatti che il suo legame con noi, nonostante le prove da affrontare, sarà indissolubile: “Coraggio! Io ho vinto il mondo!”. Nell’Eucaristia Egli ci fa già dono, ogni volta, della sua gloria e della sua pace.

don Paolo

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5 luglio 2015 – Sesta Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Lo Spirito santo conduce sempre alla conoscenza di Dio, ma in questo rapporto è decisivo Gesù, come egli stesso afferma oggi nel Vangelo: “Nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e quelli a cui il Figlio lo fa conoscere”. Il mistero nascosto, mostrato ad Abramo e a Mosè attraverso segni e promesse, è comunicato pienamente in Gesù.

E’ Lui il volto e il cuore di Dio e nella sua umanità noi possiamo scoprire la bellezza e la sensibilità del Padre che ci sostiene in ogni fatica, rendendola più lieve, e che ci indica uno stile di vita centrato sull’umiltà e sulla dedizione. Avvicinandoci di nuovo al “roveto ardente” dell’Eucaristia lasciamoci pervadere dalla sua presenza: “Io sono con te!”.

don Paolo

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28 giugno 2015 – Quinta Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Abramo è il padre di quanti il Creatore chiama a collaborare in una storia di salvezza che attraversa il tempo e della quale anche noi siamo partecipi. La fede, intesa come ubbidienza e disponibilità, è la risposta umana che permette il patto di alleanza tra Dio e il suo popolo, voluto fin dagli inizi come “moltitudine di nazioni”, cioè senza divisioni.

Lo stesso patto ripropone Gesù alle persone del suo tempo, rivelandosi apertamente come luce per la vita. Ma “sebbene avesse compiuto grandi segni davanti a loro, non credevano in lui” annota l’evangelista Giovanni. Lasciamo dunque che la chiamata che Dio ci rinnova ad entrare nel suo progetto trovi in noi risposte di sintonia e di fedeltà.

don Paolo

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21 giugno 2015 – Quarta Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Dopo il racconto della creazione, che raccoglie il desiderio dell’uomo e della donna di una vita felice, continua il percorso di approfondimento che la liturgia ambrosiana ci sta proponendo sull’iniziativa divina. Emerge però il tema dell’estraneità nei confronti di Dio: l’uomo può rifiutare il suo progetto ed orientarsi ad una vita indipendente da Lui.

La parabola evangelica mette in rilievo l’importanza della risposta alla bella notizia di cui Dio ci fa partecipi, specialmente con la vita e l’amore del suo figlio Gesù. Entrati anche oggi liberamente al banchetto dell’Eucaristia, chiediamo il dono di un abito adatto, di gratitudine e di gioia, e la liberazione da ogni abitudine e freddezza.

don Paolo

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14 giugno 2015 – Terza Domenica dopo Pentecoste (anno B)

L’amore che unisce la coppia è il coronamento della creazione di Dio, su cui abbiamo meditato la scorsa domenica. C’è un rimando reciproco in tutta la Rivelazione tra la comunione con Dio e con il prossimo. La coppia umana, nella sua bellezza e fragilità, richiama palesemente inoltre l’Alleanza nuova e definitiva tra Cristo e la Chiesa.

Gesù invita a ritornare spesso al progetto di Dio e quindi alle ragioni di unità che stanno all’origine di ogni coppia. La nostra preghiera si volge oggi ai cristiani impegnati nella vocazione familiare, alle famiglie più provate ma anche alle altre forme di unione tra uomo e donna, perché siano ricomprese alla luce del pensiero e dell’esempio di Cristo.

don Paolo

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7 giugno 2015 – Seconda Domenica dopo Pentecoste (anno B)

Dopo le grandi solennità della Pentecoste e della santa Trinità, la liturgia ambrosiana ci invita a rileggere la storia dell’Alleanza tra Dio e il suo popolo, cominciando da capo, cioè dalla creazione. L’opera provvidenziale di Dio è ancora e sempre in atto attraverso la grazia dello Spirito santo che agisce dove incontra la nostra disponibilità.

La storia di ogni persona e di ogni chiamata entra a pieno titolo in questo progetto vasto e puntuale, straordinario ma possibile solo con la nostra collaborazione. Rinnoviamo dunque il proposito di mettere la volontà di Dio al primo posto nella vita, senza fidarci troppo dei nostri ragionamenti, trascurando così la verità e la gioia del Vangelo.

don Paolo

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31 maggio 2015 – Prima Domenica dopo Pentecoste – Santissima Trinità

Nella professione di fede, noi affermiamo che lo Spirito “procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato”. Sono espressioni abituali, che scorrono veloci sulle nostre labbra, ma dal significato profondo, che oggi – solennità della santissima Trinità – siamo chiamati a riconoscere e ad approfondire.

Dio procede incessantemente verso di noi, continua instancabilmente a venirci incontro e a favorire il legame con Lui, mediante l’umanità esemplare di Gesù e l’azione discreta e potente dello Spirito santo. Facendo memoria del Battesimo con il rito dell’aspersione, accogliamo lietamente il proposito di Dio: stabilire in ciascuno di noi la sua dimora.

don Paolo

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